|
Dal 1952 al 1616
La vita di un drammaturgo
Il successivo riferimento storico certo è del 1592, quando ormai Shakespeare è già un drammaturgo affermato: è di quell'anno infatti la testimonianza del "rivale" Robert Greene che in un passo del suo A Groath's Worth of Wit bought with a Million Repentance (Un soldo di spirito comprato con un Milione di pentimento), noto anche come Groatsworth of Wit, lo attacca accusandolo di arrivismo. Ecco alcune righe del pamphlet:
C'è un nuovo venuto, cornacchia presuntuosa rimpannucciata con la nostre penne, con un cuore di tigre nella pelle di un attore, che si pretende di essere capace di snocciolare un verso sciolto come il più bravo tra di voi; e per di più, essendo un Gianni Tuttofare, s'è messo in testa d'essere l'unico "Scuoti-scena" del nostro paese [...].
Palese il gioco di parole che Greene fa storpiando in "Scuoti-scena" ("Shake-scene") il nome Shakespeare, che vuol dire "Scuoti-lancia".
Nei due anni successivi i teatri restarono chiusi a causa di un'epidemia di peste, e Shakespeare si dedicò alla composizione dei poemi Venere e Adone e Il ratto di Lucrezia (o Lo stupro di Lucrezia).
Nel 1594 risulta socio dei Chamberlain's Men (Attori della compagnia del Ciambellano, una compagnia teatrale che poi sotto Giacomo I prenderà il nome di King's Men, Attori della campagnia del re), diventa poi socio del nuovo teatro The Globe nel 1599. Negli anni successivi, grazie ai favori della Corte dei quali beneficiava la sua compagnia, egli godette di prosperità e successo dividendo le sue energie tra la composizione di drammi e di sonetti. Probabilmente intorno alla fine del primo decennio del '600 si ritirò a Stratford dove con i guadagni della professione aveva acquistato una casa patrizia con giardino, denominata "New Place", e dove il 25 marzo 1616 firmò il proprio testamento. Morì il 23 aprile del 1616 e il 25 venne sepolto nel coro della chiesa dell'Holy Trinity.
go back
|
|